La realtà del sacro

Vivere la realtà del sacro è per molti una cosa astratta, qualcosa che si percepisce al di là della vita ordinaria di tutti i giorni, un puntino lontano nel pianeta di qualcun altro, una regione sfocata a metà strada tra l’interessante e l’indicibile, qualcosa di difficile da tenere, contenere, esprimere. Eppure questa tensione verso l’alto ci rappresenta da tempi immemorabili, ci descrive, ci muove verso nuovi orizzonti, verso le avventure che costruiamo attraverso l’impostazione unica e irripetibile della nostra vita giorno per giorno, desiderio dopo desiderio, ferita dopo ferita. Amore dopo amore. Ed è di questo che voglio parlare: di quella brama che ci permette di raggiungere vette innevate di meraviglia e superare le soglie della paura portandoci al di là del conosciuto semplicemente attraverso un incontro, una parola, uno sguardo, una presenza empatica che diventa tocco e a volte riesce ad accarezzare la nostra essenza, la parte più “sacra” di noi anche senza che ce ne accorgiamo. Se il contatto riesce, se l’alchimia si realizza qualcosa si sveglia e comincia a raccontare la sua storia, comincia a dirci come vorrebbe vivere per provare ancora quell’amore. Per sè, per l’altro, per il mondo così come lo intende. Per quel passaggio del sacro da cuore a cuore. Ed è qui che comincia il nostro viaggio. Un viaggio delicato e forte, nel tempio della nostra verità.